Sursa: Corriere Della Sera – /www.corriere.it
Sono 32 gli italiani caduti in Iraq
Con l’incidente dell’elicottero a Nassiriya sono saliti a 32 gli italiani morti in Iraq. Di questi 26 sono militari (17 nell’attentato del 12 novembre 2003). Sei i civili morti: il regista Stefano Rolla e l’operatore della cooperazione internazionale Marco Beci, l’agente di sicurezza Fabrizio Quattrocchi, il giornalista Enzo Baldoni, l’imprenditore italo-iracheno Ayad Anwar Wali e Salvatore Santoro. Ecco la cronologia dei tragici eventi:
– Il giorno della strage è il 12 novembre 2003. Sono le 10,40 (le 8,40 in Italia) quando un camion sfonda la recinzione della sede della missione Msu (Multinational Specialized Unit) dei carabinieri a Nassiriya, aprendo un varco a un’autobomba che esplode subito dopo. Muoiono 12 militari dell’Arma dei Carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili. In conseguenza dell’esplosione dell’autobomba muoiono anche nove iracheni, mentre i feriti italiani sono diciotto. I funerali delle vittime dell’attentato vengono celebrati sei giorni più tardi, il 18 novembre, nella basilica di San Paolo a Roma, alla presenza di tutte le più alte cariche dello Stato.
– Il 10 marzo 2004 viene ferito un carabiniere nel corso di una sparatoria a Nassiriya. Tra gli episodi più cruenti da registrare nel corso dell’anno, la cosiddetta ‘battaglia dei ponti’, scontro armato con i miliziani sciiti legati a Moqtada al-Sadr per il controllo dei ponti sull’Eufrate, che il 6 aprile causa il ferimento di undici bersaglieri. Coinvolti nel conflitto a fuoco gli uomini della Task Force Eleven, circa 500 militari intervenuti per ripristinare l’ordine pubblico. I bersaglieri italiani vengono fatti oggetto di colpi d’arma da fuoco e rispondono con le armi in dotazione.
– Tra il 2 e il 3 maggio altri episodi, uno dei quali coinvolge anche il comandante del contingente, generale Gianmarco Chiarini: un mezzo di pattuglia sul quale viaggia l’ufficiale italiano è fatto oggetto di colpi di arma da fuoco da parte di un gruppo di assalitori. I militari italiani rispondono al fuoco.
– Nella notte tra il 6 e il 7 maggio quattro colpi di mortaio esplodono nelle vicinanze della sede della Cpa, l’autoritá provvisoria di governo. Tra il 14 e il 16 dello stesso mese, nuova violenta fiammata di scontri: prese di mira con razzi Rpg e colpi di mortaio la base White Horse, la base Libeccio e la sede della Cpa di Nassiriya, bersagliata dai miliziani appostati nel vicino ospedale cittadino. Matteo Vanzan, 23 anni, lagunare del Reggimento Serenissima, viene colpito da una scheggia di mortaio all’arteria femorale. Ricoverato in ospedale, muore nonostante un disperato intervento chirurgico nelle prime ore della mattina del 17 maggio.
– Il 5 giugno convogli militari italiani vengono attaccati per due volte nella stessa giornata nei dintorni di Nassiriya. Contro i soldati di Antica Babilonia, che scortano un convoglio di cooperazione civile-militare impegnato nella ristrutturazione di un edificio scolastico e di una struttura veterinaria, vengono esplosi in tutto cinque razzi Rpg.
– Il 10 giugno esplode un ordigno nelle vicinanze di una pattuglia di Lagunari, senza provocare feriti.
– Il 25 giugno vengono esplosi colpi di arma da fuoco contro gli elicotteri italiani in Iraq. Presi di mira due Ab412 dell’Esercito italiano in servizio di perlustrazione notturna a trenta chilometri da Nassiriya. L’attacco non provoca danni ai mezzi nè feriti, gli elicotteri si allontanano dalla zona degli spari senza riportare danni e senza rispondere al fuoco.
– Il 21 gennaio 2005 la morte di Simone Cola, mitragliere 32enne che si trovava a bordo di un elicottero, colpito da un proiettile sotto l’ascella.
– Il 4 marzo perde la vita l’agente del Sismi Nicola Calipari, ucciso dal fuoco americano mentre portava in aeroporto la giornalista Giuliana Sgrena, appena liberata. Ferito un altro agente
– Il 15 marzo il sergente Salvatore Marracino viene colpito alla testa dalla propria arma che, pare, si fosse inceppata durante un’esercitazione al tiro.
– Il 28 aprile viene attaccata con un colpo di mortaio a circa 50 km da Nassiriya una pattuglia da ricognizione dell’esercito italiano in attività nella zona. Nessun ferito.
– Il 31 maggio cade un elicottero dell’Aviazione dell’Esercito 13 miglia a sud di Nassiriya: le vittime sono il tenente colonnello Giuseppe Lima, 39 anni, di Roma, il capitano Marco Briganti, 33, di Forlì, il maresciallo capo Massimiliano Biondini, 33, di Bagnaregio (Vt), e il maresciallo ordinario Marco Cirillo, 29, di Viterbo.